CITTÀ DEL MESSICO


Posta nella parte meridionale della Valle del Messico, a un'altitudine di 2303 metri, Città del Messico è circondata da montagne e, per la sua posizione, ha un clima freddo e soffre di periodiche siccità.
Costruita sulle macerie della capitale dell'impero azteco-mexica, Tenochtitlán, è cresciuta rapidamente fino a diventare una gigantesca metropoli cosmopolita con oltre 20 milioni di abitanti: una città mostruosa e inafferrabile, affascinante e vitale, assordante ed eclettica.
All'epoca della proclamazione d'Indipendenza nel 1821, esattamente tre secoli dopo l'entrata di Cortés a Tenochtitlán, la città contava 160.000 abitanti ed era la più grande metropoli dell'America Latina.
Lo sviluppo industriale è stato notevole negli ultimi decenni: oggi, più di 40.000 aziende manifatturiere, molte delle quali con parziale capitale straniero, hanno sede nell'area urbana, consumando quasi metà dell'energia elettrica dell'intera nazione, fornendo oltre la metà della produzione industriale e occupando più del sessanta per cento della manodopera impiegata nel settore manifatturiero. Le attività sono molto diversificate e comprendono industrie alimentari, tessili, farmaceutiche, dell'abbigliamento e delle calzature, dei materiali da costruzione in acciaio, oltre alle raffinerie di petrolio e all'assemblaggio automobilistico.
Da questa concentrazione industriale nasce però il grave problema dell'inquinamento, che ha spinto le autorità governative a vietare la costruzione di nuovi stabilimenti che producano ulteriore inquinamento e a concedere incentivi fiscali, che costituiscano uno stimolo al decentramento produttivo.
La città è il cuore del sistema dei trasporti della nazione; l'aeroporto costituisce il principale collegamento internazionale del Paese, mentre linee ferroviarie e stradali uniscono la città agli altri centri del Messico e ai porti di entrambe le coste. Questa rete di comunicazioni fa di Città del Messico il mercato e il centro dei servizi di una vasta regione; tra i maggiori prodotti dell'hinterland vi sono il mais, i legumi, il grano, lo zenzero, il fieno, il riso, i fiori e il bestiame da latte.
Città del Messico ha una linea metropolitana aperta nel 1969 che è parte di un sistema di trasporti urbani destinati ad alleviare il gravissimo problema del traffico. Significativo è il contributo del turismo all'economia cittadina.








  Informazioni utili

Per i cittadini italiani basta il passaporto in corso di validità. Ai cittadini italiani non occorre alcun visto per entrare in Messico. È sufficiente, per un soggiorno fino a 90 giorni, la carta turistica (tarjeta de turista) rilasciata senza difficoltà dal governo messicano (la si compila normalmente in aereo; chi viaggia via terra deve invece richiederla alla frontiera). I cittadini italiani che intendano trattenersi in Messico per un periodo superiore a 90 giorni possono richiedere un'estensione in loco per una permanenza massima complessiva di 180 giorni, che viene concessa a discrezione del funzionario preposto. Questo visto può essere richiesto prima della partenza presso un Consolato (di persona oppure per via postale). I viaggiatori di età inferiore a 18 anni non accompagnati da entrambi i genitori devono essere provvisti di una lettera autenticata firmata dalla madre e dal padre che permetta al minore di entrare in Messico da solo o con un solo genitore. In caso di genitori divorziati, è necessario anche un documento di custodia. Se uno o entrambi i genitori sono morti o se il minore ha un solo genitore legale, è richiesta una dichiarazione autenticata .
Per guidare è sufficiente la patente italiana.
La moneta è il nuovo Peso Messicano o Nuevo Peso che non è reperibile in Italia; può essere cambiata partendo da Dollari USA o EURO presso tutte le banche, nelle casas de cambio e nei principali hotel.

Mappe
Mappa della città
Mappa della metropolitana di Città del Messico

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Lo Zócalo


  Lo Zócalo

Attualmente il cuore della città è lo Zócalo, l'immensa piazza quadrata che ufficialmente si chiama Plaza de la Constitución e che venne pianificata al tempo di Cortés secondo i canoni urbanistici a scacchiera sul modello rinascimentale spagnolo. Lo Zócalo occupa l'area che era il fulcro dell'antica Tenochtitlán azteca dove si trovavano il Teocalli, il recinto sacro, la residenza di Montezuma II e il tiangui, il mercato degli scambi. Anche in periodo coloniale la piazza continuò a essere il centro commerciale e amministrativo della città, ma vi si svolgevano anche corride ed esecuzioni capitali.

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  La Cattedrale

Tra lo Zócalo e il Templo Mayor sorge la Cattedrale fondata all'inizio del XVI secolo sulle rovine azteche. La facciata barocca risale al 1573, ma negli anni seguenti vennero operate numerose aggiunte, tanto che fu terminata soltanto nel XVIII secolo. Posato sul fragile suolo paludoso di Città del Messico, l'edificio è eternamente a rischio, come del resto tutta la città che ogni anno, a causa del bradisismo, sprofonda di diversi centrimetri, e viene sottoposta a continui restauri e lavori di consolidamento.

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La Cattedrale


Il Palacio Nacional


  Il Palacio Nacional

Il Palacio Nacional, sede del Presidente della Repubblica, del Tesoro, dell'Archivio di Stato e della più grande Biblioteca del Messico si trova sullo Zócalo. Anticamente vi sorgeva il Palazzo di Montezuma, distrutto e saccheggiato dagli uomini di Cortés che frantumarono gli arredi e strapparono le vesti ed i piumaggi per recuperare gli ornamenti d'oro. Sulle sue macerie Cortés fece costruire il nuovo Palazzo che nel 1526 divenne sede del Vicerè spagnolo. Semidistrutto durante una rivolta del XVII secolo, il Palazzo venne ricostruito nella forma attuale: un lunghissimo edificio con quattrodici patii e una vasta corte centrale che venne decorata negli Anni Trenta con i bellissimi murales di Diego Rivera. Sopra il portale principale pende la Campana di Dolores che, suonata nel 1810 dal prete rivoluzionario Miguel Hidalgo, annunciò con i suoi tocchi l'inizio della Guerra di Indipendenza, un evento che viene celebrato solennemente ogni anno, il 16 settembre, sulla piazza dello Zócalo.

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  Il Museo Nazionale di Antropologia

È senza dubbio una delle istituzioni museali più belle e ricche del mondo. Il complesso del Museo venne progettato all'inizio degli anni Sessanta dall'architetto Pedro Ramírez Vázquez, mentre la grande copertura di pietra, che poggia su un elevato monolite bagnato dall'acqua e che copre una parte del cortile interno, è opera dello scultore José Chavez Morado.
Le vaste sale dei padiglioni su due piani sono organizzati cronologicamente, in modo da poter viaggiare tra le varie culture del Messico, dalla Preistoria agli Aztechi, lungo un itinerario che prosegue tra le opere degli Olmechi e della Cultura di Teotihuacán, tra i capolavori dell'arte dei Maya, degli Zapotechi e dei Mixtechi, tra le sculture degli Huastechi e dei Totonachi, tra i reperti della civiltà Tolteca e quella dei Taraschi, fino alle popolazioni delle Terre d'Occidente.
Info prezzi e orari: visita il sito web del Museo del Museo Nazionale di Antropologia (spagnolo e inglese).

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Il Museo Nazionale di Antropologia


La Basilica di Nostra Signora di Guadalupe


  La Basilica di Nostra Signora di Guadalupe

Nostra Signora di Guadalupe è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria in seguito a un'apparizione che essi credono sia avvenuta in Messico nel 1531.
Secondo il racconto tradizionale, Maria apparve a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, un azteco convertito al cristianesimo, sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico, più volte tra il 9 e il 12 dicembre 1531. Il nome Guadalupe sarebbe stato dettato da Maria stessa a Juan Diego: alcuni hanno ipotizzato che sia la trascrizione in spagnolo dell'espressione azteca Coatlaxopeuh, "colei che schiaccia il serpente".
A memoria dell'apparizione, sul luogo fu subito eretta una cappella, sostituita dapprima nel 1557 da un'altra cappella più grande, e poi da un vero e proprio santuario consacrato nel 1622. Infine nel 1976 è stata inaugurata l'attuale basilica.
Nel santuario è conservato il mantello (tilma) di Juan Diego, sul quale è raffigurata l'immagine di Maria, ritratta come una giovane india: per la sua pelle scura ella è chiamata dai fedeli Virgen morenita ("Vergine meticcia").
L'apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan Diego è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002.
La Madonna di Guadalupe è venerata dai cattolici come patrona e regina del continente americano. La sua festa si celebra il 12 dicembre, giorno dell'ultima apparizione.

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  Teotihuacán

Nella valle di Anahuac, a poco più di cinquanta chilometri da Città del Messico, nacque tra il II e il VII secolo d.C. uno dei più importanti centri religiosi del Messico antico, Teotihuacán, un'immensa metropoli che nel periodo del suo apogeo era abitata da circa 200.000 persone. La città venne concepita secondo un grandioso disegno urbanistico che si articolava intorno a un asse centrale, il Viale dei Morti, dominato dalla gigantesca mole della Piramide del Sole, posta nel cuore della via sacra, e dalla grande piramide della luna che si erge a settentrione.
L'edificio più imponente di Teotihuacán è la Piramide del Sole, costruita a quattro livelli sovrapposti su una base di circa 225 metri per lato e alta in origine 75 metri, compreso il tempio sulla sommità, ora scomparso. La facciata principale della Piramide è orientata verso il punto esatto in cui tramonta il sole nel giorno del solstizio d'estate e ciò conferma l'ipotesi che a Teotihuacán il culto del Sole avesse particolare importanza, anche se si ignora a quale divinità fosse consacrato il tempio che coronava la cima.
La Piramide della Luna, posta all'estremo nord del Viale dei Morti, è di dimensioni inferiori alla Piramide del Sole, ma, essendo costruita su un terreno più elevato, la cima risulta perfettamente allineata a quella della piramide più grande.
Il rettilineo Viale dei Morti - lungo più di 2 chilometri e largo circa 45 metri - include due grandi piazze cerimoniali con piattaforme e altari, una davanti alla Piramide del Sole e l'altra davanti alla Piramide della Luna. Lungo tutto il tracciato si trovano numerosi templi e palazzi residenziali riservati alla casta sacerdotale e ai nobili.
Uno degli edifici meglio conservati è il Palazzo di Quetzalpapálotl, probabile residenza dei sommi sacerdoti. Il patio interno è protetto da mura merlate sulle quali sono incisi i simboli degli anni, mentre sui pilastri della galleria sono stati scolpiti degli animali stilizzati tra cui spicca il quetzalpapálotl, un mitico uccello-farfalla dalle piume color smeraldo. Tutte le figure erano dipinte e ornate da dischetti di ossidiana, la preziosa pietra vulcanica vetrificata di cui Teotihuacán possedeva il monopolio del commercio.
All'estremo lato sud del Viale dei Morti venne costruita la cosiddetta Cittadella, un complesso delineato da quattro piattaforme riservate ai sacerdoti e ai governanti. La struttura piramidale del Tempio di Quetzalcóatl, il mitico sacerdote-sovrano divinizzato nell'immagine del serpente piumato, è nascosta da una piattaforma aggiunta dopo il II-III sec.d.C., epoca in cui venne eretto il Tempio più antico che possiede sette livelli sovrapposti, formati dalla combinazione talud-tablero con panelli incorniciati che recano 366 sculture.
Al tempo del massimo splendore di Teotihuacán tutti gli edifici, apparentemente così spogli e rigidi, erano dipinti con colori esuberanti, di rosso, azzurro, verde e giallo, e bisogna immaginare che tra queste architetture che oggi sembrano astratte si muoveva una folla di persone abbigliate con vesti e ornamenti preziosi.

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Teotihuacán


      Enrico Orizio - www.ericviaggi.altervista.org